Progetto educativo
Chi siamo
L’Istituto M. Caterina Troiani, comprensivo della SEZIONE PRIMAVERA “PICCOLA COSTANZA”, della SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA “REGINA ELENA” e della SCUOLA PRIMARIA PARITARIA E PARIFICATA “M. CATERINA TROIANI” nasce nel 1946, nell’immediato dopo guerra, come servizio ai bambini e alle bambine, rispondendo alle esigenze del territorio.
Affonda le sue radici nella missione educativa che animò Madre Caterina Troiani sin dalla sua permanenza a Ferentino e che trovò nelle terre egiziane la sua massima fioritura.
Pertanto la nostra scuola, ben radicata nelle sue radici storico-carismatiche e aperta alle sfide del mondo contemporaneo, ha il massimo rispetto per la centralità dell’alunno:
- lo accoglie con amorevole attenzione, tenendo conto della sua personalità;
- valorizza le sue capacità;
- lo aiuta a crescere nella verità e nell’amore;
- favorisce in lui positivi atteggiamenti nei confronti della religiosità;
- promuove la collaborazione con le famiglie degli allievi, svolgendo un ruolo di supporto nella delicata e difficile educazione dei figli.
L’Istituto “M. Caterina Troiani”,dal 2020 è gestito dalla cooperativa Diaconia, ente gestore della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, una delle più importanti realtà non-profit del centro Italia.
La nostra fondatrice: un po’ di storia
Costanza Troiani, nome di battesimo, nacque il 19 gennaio 1813 a Giuliano di Roma, in provincia di Frosinone. Terza dei quattro figli di Tommaso Troiani e di Teresa Panici Cantoni, visse la sua infanzia nel periodo napoleonico. La sofferenza si affacciò presto nella sua vita. Quando aveva appena sei anni, infatti, rimase orfana della madre e fu condotta dalla zia nel Conservatorio della Carità, esistente a Ferentino come Scuola Pia dal 1803. Crebbe nella spiritualità francescana e si edificò con un’assidua preghiera e con la lettura sulle Vite dei Santi, e sulle attività missionarie che gradiva particolarmente. A sedici anni, l’8 dicembre 1829, vestì l’abito religioso delle Suore dello stesso Istituto, cambiando il nome in Maria Caterina di S. Rosa da Viterbo ed emettendo i voti un anno dopo, il 16 dicembre 1830. Subito dopo la vestizione, il vescovo l’abilitò all’insegnamento e dopo la professione divenne segretaria, carica che le venne confermata dalla badessa madre Maria Aloisia Castelli. Fu in prima linea, affianco della badessa nel difendere la fisionomia francescana e di clausura del monastero, la cui sopravvivenza era sempre in bilico con il susseguirsi dei vescovi. Sin dal 1835 ricevette da Dio il mandato di occuparsi della conversione del “popolo d’oltremare”, che si realizzò il 14 settembre 1859, quando con cinque consorelle arrivò al Cairo d’Egitto. Il suo zelo apostolico e la sua carità si esplicò soprattutto nelle due opere missionarie e sociali del Riscatto delle Morette, iniziata nel 1860, in collaborazione con i due sacerdoti antischiavisti, don Olivieri e don Verri e quella dei trovatelli, iniziata il 1° gennaio 1872. In contemporanea, aprì numerosissime scuole ed educandati per bambini di ogni razza, cultura e religione.
Concluse la sua laboriosa vita terrena il 6 maggio 1887, a 74 anni. La sua fama di santità, aggiunta alla grande stima dimostratale dalle autorità civili egiziane, dai diplomatici e governanti europei, dalle benevolenze per lei e per le sue suore dei pontefici Pio IX e Leone XIII, furono determinanti per l’introduzione della causa per la sua canonizzazione, a partire dal 1937.
È stata beatificata il 14 aprile 1985 da papa Giovanni Paolo II, la sua celebrazione liturgica è il 6 maggio.